Rivolta D'Adda
“[…] «Ad ascoltare mi ha insegnato il fiume, e anche tu imparerai da lui. Lui sa tutto, il fiume, tutto si può imparare da lui. Vedi, anche questo tu l’hai già imparato dall’acqua, che è bene discendere, tendere verso il basso, cercare il profondo.» […] «Hai imparato anche tu dal fiume quel segreto: che il tempo non esiste?» Un chiaro sorriso si diffuse sul volto di Vasudeva. «Sì, Siddhartha» rispose. «Ma è questo ciò che tu vuoi dire: che il fiume si trova dovunque in ogni istante. […] Nulla fu, nulla sarà: tutto è, tutto ha realtà e presenza» […]”.
Hermann Hesse, Siddharta – 1922
Nel 2019 Ortofficine Creative, con il DAStU e altri enti, aveva avviato l’elaborazione del progetto Fiume: il racconto che scorre. Persone, borghi e paesaggi in Lombardia lungo Adda, Mincio, Oglio, Serio, con il coinvolgimento dei Parchi Regionali Fluviali lombardi e di una rete di soggetti pubblici e privati attivi nel settore della cultura e del turismo esperienziale. Tra marzo e aprile 2020, durante il lockdown, il team del Fiume aveva provato ad avviare in modo informale alcune attività che già si stavano definendo e che erano costrette in stand-by dall’emergenza sanitaria, in particolare quelle di condivisione, su scala internazionale, con Olanda, Turchia e Portogallo. In quel tempo sospeso, si era riflettuto attorno alla portata culturale dell’emergenza sanitaria e al suo impatto persino sulla percezione che ciascun individuo aveva dei territori che gli erano più cari, lontani fisicamente, ma ancor più sentiti come propri. Si era provato a capire come le azioni di rigenerazione territoriale e innovazione culturale delineate in periodo pre-pandemico potessero non solo non perdere di significato, ma addirittura indicare nuove vie di equilibrio in una fase così destabilizzante. Del resto, nettamente interrotte non erano state solo quelle azioni, ma, globalmente, l’intera vita delle comunità. Nei mesi del lockdown si era rafforzata l’esigenza di non perdere il contatto proprio con queste comunità, in particolare con quelle con le quali già erano stati avviati e consolidati alcuni processi di ingaggio e progettazione partecipata. Premeva provare a ridisegnare e condividere i caratteri identitari dei luoghi dai quali si era forzatamente separati e così, con risorse proprie, ciascun soggetto del team del Fiume, attraverso i canali di comunicazione che gli erano più congeniali e con il coordinamento di Ortofficine Creative, aveva contribuito a lanciare un esperimento collettivo. Con il coinvolgimento di oltre 200 persone, si era provato a riconoscere e nominare gli elementi della fisicità dei luoghi che hanno concorso a costruire la storia e l’identità di ciascuno. Chi ha riconosciuto e nominato una torre, chi una piazza, chi un campanile, un belvedere, un vicolo. Poi moltissimi hanno riconosciuto e nominato il fiume, che scorre nelle terre alle quali sentivano di appartenere in quel momento o di essere appartenuti almeno per un istante nella loro vita. Il fiume, che con le sue acque delinea la forma e i caratteri dei luoghi che attraversa e segna le esistenze della gente che in quei luoghi abita, lavora, vive, al di là dei confini amministrativi. A quel punto era stato costruito un padlet che ha raccolto storie, ricordi, sensazioni, racconti che il fiume, che scorre nelle terre e nella memoria, rievoca.
Era stata un’iniziativa semplice e istantanea, condotta con i soli strumenti telematici propri della fase di lockdown, che però era riuscita a ridare nuova vitalità ad alcune visioni del progetto Fiume. CFCS recupera alcuni contenuti di quell’azione e, con sguardo più ampio, li integra con nuovi contributi.
Il padlet Pensieri che scorrono raccoglie e documenta, in forma libera e - almeno per ora - non preordinata, esperienze culturali nazionali e internazionali che abbiano lavorato con la componente “fiume” in modo significativo e coerente con i valori messi in campo dal progetto. Sono frammenti di opere letterarie e canzoni popolari, testimonianze di cultura materiale, opere d’arte, libri, film, iniziative ed eventi culturali che scorrono nella stessa direzione di CFCS. E’ un contenuto fluido, in fieri e in temporanea condivisione. E’ strumento di dialogo.
On Board to Border(less) Futures. A nomadic archive of culture along Evros/Meriç river" di Suna Mertoglu e Vilelmini Maria Kestsoglou
Un'ipotesi di architettura come infrastruttura territoriale e paesaggistica: progetto di un complesso polifunzionale e del recupero ambientale di un tratto del fiume Nera in Umbria di Riccardo Monella, relatore Prof. Amanzio Farris
Rivolta D'Adda
“[…] «Ad ascoltare mi ha insegnato il fiume, e anche tu imparerai da lui. Lui sa tutto, il fiume, tutto si può imparare da lui. Vedi, anche questo tu l’hai già imparato dall’acqua, che è bene discendere, tendere verso il basso, cercare il profondo.» […] «Hai imparato anche tu dal fiume quel segreto: che il tempo non esiste?» Un chiaro sorriso si diffuse sul volto di Vasudeva. «Sì, Siddhartha» rispose. «Ma è questo ciò che tu vuoi dire: che il fiume si trova dovunque in ogni istante. […] Nulla fu, nulla sarà: tutto è, tutto ha realtà e presenza» […]”.
Hermann Hesse, Siddharta – 1922
Nel 2019 Ortofficine Creative, con il DAStU e altri enti, aveva avviato l’elaborazione del progetto Fiume: il racconto che scorre. Persone, borghi e paesaggi in Lombardia lungo Adda, Mincio, Oglio, Serio, con il coinvolgimento dei Parchi Regionali Fluviali lombardi e di una rete di soggetti pubblici e privati attivi nel settore della cultura e del turismo esperienziale. Tra marzo e aprile 2020, durante il lockdown, il team del Fiume aveva provato ad avviare in modo informale alcune attività che già si stavano definendo e che erano costrette in stand-by dall’emergenza sanitaria, in particolare quelle di condivisione, su scala internazionale, con Olanda, Turchia e Portogallo. In quel tempo sospeso, si era riflettuto attorno alla portata culturale dell’emergenza sanitaria e al suo impatto persino sulla percezione che ciascun individuo aveva dei territori che gli erano più cari, lontani fisicamente, ma ancor più sentiti come propri. Si era provato a capire come le azioni di rigenerazione territoriale e innovazione culturale delineate in periodo pre-pandemico potessero non solo non perdere di significato, ma addirittura indicare nuove vie di equilibrio in una fase così destabilizzante. Del resto, nettamente interrotte non erano state solo quelle azioni, ma, globalmente, l’intera vita delle comunità. Nei mesi del lockdown si era rafforzata l’esigenza di non perdere il contatto proprio con queste comunità, in particolare con quelle con le quali già erano stati avviati e consolidati alcuni processi di ingaggio e progettazione partecipata. Premeva provare a ridisegnare e condividere i caratteri identitari dei luoghi dai quali si era forzatamente separati e così, con risorse proprie, ciascun soggetto del team del Fiume, attraverso i canali di comunicazione che gli erano più congeniali e con il coordinamento di Ortofficine Creative, aveva contribuito a lanciare un esperimento collettivo. Con il coinvolgimento di oltre 200 persone, si era provato a riconoscere e nominare gli elementi della fisicità dei luoghi che hanno concorso a costruire la storia e l’identità di ciascuno. Chi ha riconosciuto e nominato una torre, chi una piazza, chi un campanile, un belvedere, un vicolo. Poi moltissimi hanno riconosciuto e nominato il fiume, che scorre nelle terre alle quali sentivano di appartenere in quel momento o di essere appartenuti almeno per un istante nella loro vita. Il fiume, che con le sue acque delinea la forma e i caratteri dei luoghi che attraversa e segna le esistenze della gente che in quei luoghi abita, lavora, vive, al di là dei confini amministrativi. A quel punto era stato costruito un padlet che ha raccolto storie, ricordi, sensazioni, racconti che il fiume, che scorre nelle terre e nella memoria, rievoca.
Era stata un’iniziativa semplice e istantanea, condotta con i soli strumenti telematici propri della fase di lockdown, che però era riuscita a ridare nuova vitalità ad alcune visioni del progetto Fiume. CFCS recupera alcuni contenuti di quell’azione e, con sguardo più ampio, li integra con nuovi contributi.
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COME FIUME CHE SCORRE
via Sant’Alberto 27
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P.IVA / C.F. 91040130196
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